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Non so dirvi se sia nato sotto un cavolo O se l'abbia trasportato una cicogna Ma per lui sarebbe stata una vergogna Esser nato come siete nati voi Solamente colle pappe artificiali Lo poterono allattare da neonato Perché, certo, non avrebbe mai succhiato Qualche cosa che non fosse il biberon Era un tutore della pubblica morale Che vede il male anche dove non ce n'è All'età di sette anni e quattro mesi Vide un giorno per la strada, con orrore Due formiche che facevano all'amore Ed allora, detto fatto, le schiacciò A trent'anni, divenuto adolescente Non sofferse né di crisi né di dramma Gli bastava la sottana della mamma Per godersi la sua bella gioventù Era un tutore della pubblica morale Che vede il male anche dove non ce n'è Ed ancora lui leggeva "Il vittorioso" Nell'età che l'altra gente, anche se austera Legge almeno già "Il corriere della sera" Quando non arriva a legger "L'unità" Fu boy-scout fino all'età di quarant'anni E divenne, nel frattempo, un vero mago A far nodi d'ogni specie collo spago E ad accender degli splendidi falò Era un tutore della pubblica morale Che vede il male anche dove non ce n'è Mise un giorno un bell'annuncio su un giornale: Illibato, con ingente patrimonio Relazionerebbe scopo matrimonio Con fanciulla d'incrollabile onestà Prese in moglie una distinta signorina Religiosa, possidente e molto brutta Ma la signorina ce la mise tutta E d'un colpo nove figli gli sfornò Era un tutore della pubblica morale Che vede il male anche dove non ce n'è L'evidenza lo costrinse a rinnegare L'esperienza di quell'unico atto impuro E a promettere a se stesso che in futuro Non l'avrebbe ripetuto proprio più E scoperto finalmente il suo nemico Intraprese una carriera di successo Ed a forza di pigliarsela col sesso Diventò procuratore generale Ed è un tutore della pubblica morale Che vede il male anche dove non ce n'è
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