Credits
PERFORMING ARTISTS
Giovanni Martinelli
Tenor
COMPOSITION & LYRICS
Ermes Alessandro Mario
Composer
Lyrics
Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
Dei primi fanti il ventiquattro maggio
L'esercito marciava per raggiunger la frontiera
Per far contro il nemico una barriera
Muti passaron quella notte i fanti
Tacere bisognava e andare avanti
S'udiva intanto dalle amate sponde
Sommesso e lieve il tripudiar de l'onde
Era un presagio dolce e lusinghiero
Il Piave mormorò "Non passa lo straniero!"
Ma in una notte triste si parlò di tradimento
E il Piave udiva l'ira e lo sgomento
Ahi, quanta gente ha visto venir giù, lasciare il tetto
Per l'onta consumata a Caporetto
Profughi ovunque dai lontani monti
Venivano a gremir tutti i ponti
S'udiva allor dalle violate sponde
Sommesso e triste il mormorio de l'onde
Come un singhiozzo in quell'autunno nero
Il Piave mormorò "Ritorna lo straniero!"
E ritornò il nemico per l'orgoglio e per la fame
Voleva sfogar tutte le sue brame
Vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancora
Sfamarsi e tripudiare come allora
No, disse il Piave, no, dissero i fanti
Mai più il nemico faccia un passo avanti
Si vide il Piave rigonfiar le sponde
E come i fanti combattevan l'onde
Rosso del sangue del nemico altero
Il Piave comandò "Indietro va', straniero!"
Indietreggiò il nemico fino a Trieste fino a Trento
E la Vittoria sciolse le ali al vento
Fu sacro il patto antico, tra le schiere furon visti
Risorgere Oberdan, Sauro e Battisti
Infranse alfin l'italico valore
Le forche e l'armi dell'Impiccatore
Sicure l'Alpi, libere le sponde
E tacque il Piave, si placaron l'onde
Sul patrio suol vinti i torvi Imperi
La Pace non trovò né oppressi, né stranieri
Sul patrio suol vinti i torvi Imperi
La Pace non trovò né oppressi, né stranieri
Writer(s): E. A. Mario
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