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Questa è la storia, l'incredibile storia di Marco, un bambino iperattivo Quando certe sere girava male, il padre gli dava delle botte sulla testa Come faceva sul televisore Come Fonzie sul Juke Box, come Rocky con la boxe La maestra, quella bastarda, disse ai genitori: "Portatelo dallo psichiatra" Ma Marco vuole andare a fondo, Marco non è scemo Lo sa che quelli vogliono riaprire nella tua testa il manicomio Allora gli viene un'idea un po' pazza, di riunire in piazza i bambini folli come lui I bambini non comuni, e di fare la rivoluzione Senti come aizza la popolazione: "Siamo pazzi, siamo tutti pazzi, e siamo qui per incontrarci E siamo come degli zombie, vi diamo un morso e diventate come noi" Marco aveva sempre odiato i doppioni, le vetrine, la moda, le figurine La gente fotocopiata, radiografata, scannerizzata, surgelata E in mezzo ci sei pure tu, che c'hai l'asterisco nel menù Quindi tira fuori lo striscione, lo slogan è una grande invenzione La piazza fa da cornice al grido: "tua mamma è una fotocopiatrice!" "Siamo pazzi, siamo tutti pazzi, e siamo qui per incontrarci E siamo come degli zombie, vi diamo un morso e diventate come noi E siamo pazzi, siamo tutti pazzi, abbiamo un mucchio di problemi E siamo tutti un po' stonati, il coro della vita non ci vuole più Il coro della vita non ci vuole" Ma lo sappiamo come vanno a finire certe storie Arrivano sempre i signori con la divisa Che puntano il dito e cominciano a rompere Con la storia dell'ordine che va ristabilito
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