Listen to I marinai tornano tardi by Murubutu

I marinai tornano tardi

Murubutu

Hip-Hop/Rap

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Music Video

I marinai tornano tardi
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Credits

PERFORMING ARTISTS
Murubutu
Murubutu
Performer
COMPOSITION & LYRICS
Alessio Mariani
Alessio Mariani
Songwriter

Lyrics

Quand'è che mi porti con te? Voglio vedere quello che vedi Gli aveva chiesto appena dopo le nozze Nonostante il mal di mare che le torceva le reni Lo avrebbe seguito su tutte le rotte, tutte le volte E quando lui tornava dai viaggi di notte Avvicinando lo scafo e parlando al Libeccio Lei lo avvistava dalla finestra interrogando la coltre Da cui si vedeva l'arrivo e l'attracco del peschereccio Nonostante i trent'anni che parevano un'era lei Lo attendeva ancora alla sera, svaniva l'intera candela Non sai mai quando torna chi lavora nel mare Quando ti abitui all'assenza rieccolo lì che compare Lei rimaneva in attesa del suo sorriso frugale Come se l'acqua ed il sale lo trattenessero in zone lontane E ogni volta chiedeva: e questa volta che fai? Forse era una domanda scema, una cantilena che diceva Resti o vai? Che fai? Che fai? Resti? (quando taci a cosa pensi?) O vai? (il nostro amore è di silenzi) Che fai? (cara mia ma dove guardi?) Che fai? (i marinai tornano tardi) Decorava la tavola bianca con qualche fiore del posto Al centro un vaso d'acqua e dentro un ramo di bosso Apparecchiava sempre per due con il mare di sfondo Con l'occhio allenato a cogliere tutti i movimenti nel porto Poi finalmente eccolo apparire, la punta di un monte Appoggiato coi gomiti alla balaustra del ponte La luna riversava sull'acqua piatta una luce rifratta Che scendeva calma carica di polvere d'ovatta Sicché lui le raccontava ciò che aveva visto fra le onde La costa di rocce che si stende fra Genova e Tolone O il manto bianco alle falde delle Azzorre Le baracche di zinco imbiancate di calce nel meridione Le zagare esplodono ovunque ad aprile Ma tu non farti ingannare le parole sanno come tradire Questo è un mestiere pessimo, qualche scorcio colpisce Per il resto è solo fatica e una solitudine che annichilisce Prendo in prestito i tuoi occhi allora, disse lei scortese Il velo del vento lambiva le vie del paese E si portava via le sue speranze di stare insieme E poi le riportava le speranza di poterlo rivedere fra un mese Resti o vai? Che fai? Che fai? Poco tempo e partiva, lo vedeva sparire all'aurora e Lei seduta sulla poltrona lo immaginava intagliare la bruma Verso porti e moli, a trenta nodi, nuovi Soli Oppure lottare contro muri furiosi di schiuma E sarebbe tornato, sì, sarebbe tornato E sarebbe riuscito a stupirla ancora Come l'ultima volta che tornato a tarda ora Le aveva portato in regalo un vestito da sposa di Cefalonia Sempre via suo marito eh? Beato lui che viaggia Dicevano le donne salutandole sulla terrazza E lei che annuiva pulendo il parapetto di ferro Su cui il vento lasciava sempre un leggero vello di sabbia Si era abituato il paese di pochi focolari A vederla in attesa, qualche turista chiedeva ai locali Cosa fa quella vecchia alla sera con gli occhi sul porto? Rispondevano: aspetta che il marito torni dal mare dal mare Sono dieci anni che è morto Vai? Che fai? Che fai? Resti? (quando taci a cosa pensi?) O vai? (il nostro amore è di silenzi) Che fai? (cara mia ma dove guardi?) Che fai? (i marinai tornano tardi)
Writer(s): Alessio Mariani Lyrics powered by www.musixmatch.com
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