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II Piave mormorava calmo a placido al passaggio Dei primi fanti, il 24 maggio L'esercito marciava per raggiunger la frontiera Per far contro il nemico una barriera Muti passaron quella notte i fanti Tacere bisognava, e andare avanti S'udiva, intanto, dalle amate sponde Sommesso e lieve, il tripudiar dell'onde Era un presagio dolce e lusinghiero Il Piave mormorò Non passa lo straniero! Indietreggiò il nemico fino a Trieste, fino a Trento E la Vittoria sciolse le ali al vento Fu sacro il patto antico tra le schiere furon visti Risorgere Oberdan, Sauro e Battisti Infranse, alfin, l'italico valore Le forche e l'armi dell'Impiccatore Sicure l'Alpi, libere le sponde E tacque il Piave, si placaron le onde Sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi La pace non trovò Nè oppressi, nè stranieri
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