Credits
COMPOSITION & LYRICS
Riccardo Fiorani
Songwriter
Lyrics
Avrei voluto eliminare i bordi e volare via
Strappare l'anima ai poeti e diventare poesia
Capire l'eco dei ricordi sulla cosmogonia
Edificare ponti tra le loro stelle e la mia
Avrei voluto saccheggiare l'arte dei manicomi
Essere assurdo e assecondare l'assurdità
Cadere nell'introspezione straripante di vuoti
E nell'abisso abbandonare me stesso
Ma quella voragine di eterna bramosia
Ora è nostalgia di un'inquietudine
Barattare il senno per la sete di armonia
Ma il regno è invalicabile
Rimasto chiuso fuori ne sentivo la melodia
Il regno mi ha composto intorno una prigione
Le stesse note cadenzate dalla tachicardia
Mi hanno gettato inerme all'ombra del mio sole
Fuggire al peso materiale e diventare foschia
Che si condensa in un barlume di libertà
Squarciare il velo che divide il cielo e la fantasia
Rendendo vano l'ego del mio riflesso
Ma quell'impossibile e perversa litania
Ha spazzato via la mia attitudine
Vivere in un sogno edulcorando una bugia
Mi ha reso insopportabile
Avrei dovuto eliminare il regno dalla memoria
Abbandonare il paradiso ed accettare la noia
Amare i mostri di cemento e le unità di misura
O quanto meno abituarmi a non averne paura
E invece mi guardo allo specchio e vedo solo un bambino
Circondato dalle luci di un luna park
Che batte i piedi a terra e brama un'altra boccia di vino
Un altro giro sulla giostra che male fa?
Writer(s): Riccardo Fiorani
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