Ricordi quei giorni d'agosto, d'un tempo ora molto lontano
Quel lento va e vieni tra i moli del porto, noi due man nella mano
Sentieri tra fiori d'henné, fichi d'india, terra arsa dal sole
Parlare di niente dal tramonto all'alba, abbracciati per ore
Ricordi le corse nei campi, gli sguardi col nodo alla gola
A chiederci un bacio fra trame ed inganni, per poi chiederne ancora
Distesi più in là oltre dune di sabbia, nell'afa pomeridiana
I mai e i per sempre ed i nulla più conta, scritti su una fontana
Ora la spiaggia è deserta e non c'è più niente da fare
Attorno ogni cosa m'appare diversa, mentre attendo un segnale
Tu sei partita da un'ora soltanto e qui non c'è un'anima in giro
E parlo fra me come farebbe un matto e maledico il destino
Estati perdute nel tempo, che i giorni sembran settimane
A tratti riaffioran, poi devian nel vento, dopo migrano in mare
Per piazze affollate nei bar tra la gente, fino a un lido lontano
Che porti il tuo nome negl'anni e per sempre, poi ritorni pian piano
